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La fake news sui “doni” a Tunisia e Bolivia

  • Articolo pubblicato:3 Aprile 2020

In questo difficile momento storico, il nostro Paese sta subendo gli effetti di una pandemia globale. Non si tratta solo di un’emergenza sanitaria, ma di una crisi senza precedenti che mette a dura prova la tenuta del nostro sistema produttivo e lo stesso equilibrio sociale.

Di fronte a un panorama del genere, l’ultima cosa che ci aspetteremmo è quella di dover intervenire più e più volte per smentire notizie false diffuse da Fratelli d’Italia al solo scopo di attaccare politicamente il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. .

Tre la falsità diffuse ci sono quelle dei fondi che l’Italia avrebbe concesso nell’ultimo periodo ad alcuni Paesi stranieri come la Tunisia e la Bolivia, presentandoli come una sorta di “doni” che l’Italia si permette di fare nel mezzo dell’emergenza.

Nulla di più falso. Sono accordi internazionali siglati anni fa che non si possono stracciare e disattendere. Accordi che favoriscono anche le nostre imprese.

Il Ministero degli Affari Esteri ha già chiarito con una nota lo scorso 27 marzo che i 50 milioni andati alla Tunisia sono un credito e non certo un regalo, che l’Italia concede alla Tunisia nell’ambito del Memorandum Italia – Tunisia (https://tunisi.aics.gov.it/wp-content/uploads/2018/07/Memorandum_Italia-Tunisia_2017-2020.pdf), siglato nel 2017, dunque ben tre anni fa. Non è un caso che nel settembre del 2018 l’allora ministro dell’interno Matteo Salvini, che oggi fa parte di una opposizione di centrodestra che continua diffondere notizie false su questa vicenda, durante una sua visita in Tunisia non si fece problemi a prendersi i meriti di questi accordi, sottolineando che i rapporti con la Tunisia avrebbero avvantaggiato le 800 imprese italiane già attive lì con 63mila posti di lavoro diretti oltre all’indotto.

Il perfezionamento del contratto di finanziamento risale al 18 marzo 2019 quando è stato firmato un accordo intergovernativo che prevede investimenti privati nel settore agricolo e nell’economia sociale e solidale.

L’Italia, quindi, sta semplicemente rispettando gli obblighi internazionali che derivano da accordi presi in passato, che nulla hanno a che vedere con l’epidemia di Covid 19 e che invece sono un aiuto importante anche per le nostre imprese.

È impossibile ignorare, infatti, che esistono legami intensi tra il nostro tessuto produttivo e quello tunisino, che molte nostre aziende trovano in quei Paesi un importante sbocco e che quindi questi accordi commerciali servono soprattutto all’Italia, in particolare in questa fase di difficile gestione economica.

Per quanto riguarda la Bolivia, come ha avuto modo di chiarire il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’iniziativa di credito per il miglioramento del sistema sanitario boliviano è stata deliberata nel 2012.

Stiamo parlando di una decisione presa 8 anni fa, quando nessuno sapeva cosa fosse il Coronavirus e avrebbe potuto immaginare le ripercussioni dell’epidemia da Covid 19. L’accordo intergovernativo è del 15 maggio 2015 ed è entrato in vigore il 14 maggio 2018. Anche in questo caso, quindi, un obbligo internazionale che l’Italia deve rispettare.

Diffondere falsità, non risolve i problemi che sta vivendo l’Italia in questa fase. Servirebbe collaborazione e un atteggiamento costruttivo che i cosiddetti “difensori della Patria” non stanno certamente dimostrando.

Senza tralasciare il fatto che proprio questa vocazione italiana a dialogare con i popoli, oggi è garante degli aiuti che la nostra popolazione sta ricevendo da molti Paesi stranieri, e senza i quali oggi i nostri ospedali sarebbero già in ginocchio. Chi punta a portare l’ Italia su un approccio isolazionista e di chiusura rispetto al Mondo vuole portare solo l’ Italia nel baratro.