di Mara Turani
Il centrosinistra si accorge dopo quindici anni che la parola CONFLITTO D’INTERESSE ha un significato anche per ATAP (vedi voce Vagaggini) e siccome tutte le battaglie politiche hanno un papà, direi che questa è stata la battaglia politica per eccellenza del M5S. Lo dicemmo in campagna amministrative 2016, quando soli affrontammo i Sedici Incarichi del Presidente e continuammo a dirlo a bocce ferme, finita la campagna. Quindi mi chiedo perché ora si? Spero e mi auguro non sia… per avere la giusta visibilità nella corsa alle regionali? E spero anche si accorgano presto (sinistra compresa) che l’acqua solleverà un altro mare di perplessità con una possibile entrata in scena di Hera… Allora vedremo se i CONFLITTI D’INTERESSE saranno portati alla luce subito o si aspetterà il momento giusto. Ma qui entriamo nel cosiddetto “processo alle intenzioni”, espressione spesso usata dai politici, salvo poi salire sul carro quando conviene. Se avete tanta immaginazione, provate come me a pensare ad una Pordenone senza M5S… qualcuno avrà pur il merito di aver acceso la lampada di giorno, proprio come Diogene di Sinope, detto il cane, che soleva cercare di far luce sul cammino in cerca dell’uomo… A noi la lampada serve per altre faccende, altrettanto gravi. L’uomo, molto spesso, lo identifichiamo subito, ahimè. Quindi aspettate a deriderci quando parliamo di servizio pubblico e conflitti, di moralità ed etica nella politica. Potreste darci ragione, col senno di poi!
di Mara Turani
Attenzione a non cadere nel tranello: non è oro quel che luccica e non sempre chi grida al lupo al lupo è in pericolo! In politica succede anche questo perché da sempre la politica è il tutto ed il suo contrario, questione di tempi; succede che per esempio ora che è finita l’epoca Vagaggini (perché non è più in Atap è già in tpl) faccia comodo ALLA SINISTRA e in particolare al Consigliere Colussi… cavalcare l’argomento quando tutti i tasselli sono sistemati e quando parlare di conflitto d’interessi non faccia più… male come prima. Quindi quel che sembra un attacco, in realtà non è più un vero attacco, ma è quasi una difesa. Facile ora, un po’ meno quando nessuno ne parlava e si andava a toccare un argomento intoccabile, tant’è che il M5S si prese il rischio di dire l’indicibile, palesemente sotto gli occhi distratti di tutti. Finchè tutto non era sistemato… il silenzio era difesa. Non si parla di ciò che non si ama mettere in luce ovviamente ed è un po’ il modus operandi della politica, fateci caso; non sentimmo nessun clamore e nessuna indignazione quando pubblicammo l’articolo “l’immondizia viaggia in autobus”, tantomeno quando molti candidati in campagna amministrative 2016 si presero la briga di denunciare alcune incongruenze dirigenziali nelle partecipate. Allora il silenzio di tutti ci poneva “solo” come I PALADINI DELL’UTOPIA ETICA mentre le cose procedevano come dovevano! Dalla Visura camerale risulta dunque che Vincenzo Milanese, in predicato di entrare nel cda in quota csx DETIENE 15 AZIONI. Lo può dire qualcuno di sinistra o di destra, per favore? Ops… toccherà di nuovo a NOI rompere le uova nel paniere!
Ed ecco che finalmente finisce l’era Vagaggini, alla guida di Atap. Lo abbiamo chiesto a gran voce ancora durante la campagna elettorale, lo abbiamo chiesto per un anno intero in consiglio comunale, presentando prima una interrogazione scritta con la quale chiedevano al sindaco circa l’opportunità politica del suddetto, poi con la mozione stop ai doppi incarichi (Vagaggini, tra pubblici e privati, lo ricordiamo, ne ha 16).
Un atto dovuto del quale noi del M5S ci attestiamo il merito di aver mantenuto, per primi e costantemente, i riflettori puntati su questo diffuso quanto inopportuno malcostume: collezionare poltrone.
Di Danilo Toneguzzi
LA POLITICA DEL DOPO
Dopo, è sempre più facile…
Dopo, non si rischia mai nulla…
Dopo, si ha sempre ragione…
Dopo, la popolarità non è messa in discussione……
Dopo, non c’è mai responsabilità…
Dopo, il politichese trionfa… anche se dopo, è “aria fritta”…
Questa è la politica del nostro paese: quella del “dopo”…
Il Movimento 5 Stelle ha, invece, la libertà di dire le cose quando sono scomode e non teme l’impopolarità.
Per questo è l’unico che può prendersi la responsabilità.