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Pordenone e il RDC: possiamo girare la testa e fare finta di niente?

  • Articolo pubblicato:20 Ottobre 2021

di Mara Turani

La Caritas parla di 2 milioni di poveri supportati nel 2020 in Italia; quasi la metà (44%) era la prima volta che chiedeva aiuto. Tra le regioni con più alta incidenza c’è anche il Trentino con una percentuale del 50,8%. Il 30% dei nuovi poveri ha avuto bisogno di aiuto anche nel 2021. (dati ANSA)
Tra l’altro, Openpolis ci ricorda che l’Italia è l’unico Paese europeo in cui i salari sono diminuiti rispetto al 1990.
Il Reddito di Emergenza è stato creato per aiutare le famiglie che non avevano i requisiti per prendere il RDC e che durante la pandemia erano in difficoltà. In regione i dati si attestano a 8534 istanze (Rdc+RdE) con ben 1471 istanze a Pordenone.
Eppure, a fronte di questi dati allarmanti, per alcune forze politiche di centrodestra e per i renziani il RDC è diventato terreno di scontro politico, vissuto sulla pelle dei cittadini!
Con lo stanziamento di 200 milioni aggiuntivi (in seguito all’aumento di richieste) il M5S HA DIFESO la misura in Consiglio dei Ministri.
Riconosciamo che questa misura va migliorata e siamo al lavoro per farlo, per creare opportunità di impiego e trovare riqualificazione attraverso processi di formazione, come già detto anche dal Presidente Conte. Ci stiamo battendo PER METTERE Più SOLDI IN TASCA AI LAVORATORI INTERVENENDO ANCORA SUL CUNEO FISCALE. Questo MENTRE IN SENATO inizia la discussione sul ddl del M5S sul SALARIO MINIMO.
Lotteremo contro l’illegalità (abusi per meno dell’1% negli ultimi due anni), ma è innegabile che il RDC è stato un argine di protezione anche di fronte l’emergenza Covid, per tante persone; migliorarlo significa non disperdere una misura-cuscinetto che restituisce dignità a chi è rimasto indietro.
Pordenone, con le sue 1471 pratiche, può far finta che il M5S non esista e che non sia servito?