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SCELTE CONDIVISE, ALBERI IMPORTANTI DA SALVARE.

  • Articolo pubblicato:14 Luglio 2019

Di Mara Turani – Portavoce M5S Pordenone

 

Eccomi arrivata al termine di una settimana intensa con un presidio giornaliero contro il taglio degli alberi di via Piave. Ogni mattina ho montato il mio banchetto con l’aiuto di persone che mi attendevano per aiutarmi. Persone diverse, alle quali non ho chiesto l’appartenenza politica. Qualcuno mi ha portato un cartello, qualcuno mi ha prestato le sedie pieghevoli, qualcuno mi ha regalato un disegno. Molti sono passati per informarsi, alcuni per dare un segnale concreto di difesa di un bene prezioso, altri volevano firmare una nuova petizione. C’è un intero quartiere di Pordenone che è cresciuto all’ombra di quegli alberi e non si capacita, non si rassegna a vederli abbattuti. Un ragazzo mi ha pregato di “fare qualcosa” per bloccare i tagli in città, perché la città non venisse “snaturata”. Una signora anziana non voleva pedalare sotto il sole cocente, senza avere un attimo di respiro all’ombra e mi chiedeva una soluzione. Nessuno era contro la riqualificazione. Nessuno contro le fognature. Tutti chiedevano un confronto, una possibilità di dialogo per salvaguardare le alberature presenti da 70, 80 anni, per recuperare, curare, proteggere, così come è stato fatto in altre città italiane. Volere è potere, lo sappiamo, ma la volontà politica di questa Amministrazione prescinde qualsiasi ascolto, che non sia il plauso. La città è di tutti e non di chi la amministra. Gestire non è possedere; scelte politiche importanti come questa, che dovrebbero, teoricamente, “migliorare” la qualità della vita (come da progetto), con un impatto ambientale da valutare ai fini dei risultati da raggiungere, devono necessariamente prendere in considerazione ANCHE il parere dei cittadini. La lungimiranza qualifica il nostro futuro e mi chiedo, a questo punto, quale lungimiranza e quale futuro potrà mai darci una città senza alberi? Serviranno due generazioni per riavere indietro lo stesso valore! L’Assessore all’Ambiente dovrebbe capirlo e lottare con noi. C’è ancora tempo per fermare le ruspe e le motoseghe in città: se lo diciamo tutti insieme, qualcuno si accorgerà che, fuori dal palazzo, esiste ANCORA una città che vuole e lotta per i propri alberi e per i propri principi.