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PERCHE’ IL COMUNE VUOLE VENDERE ATAP?

  • Articolo pubblicato:19 Gennaio 2017

L’intenzione della maggioranza dei Comuni con partecipazione in Atap (capofila il Comune di Pordenone) di sbarazzarsi delle quote della società di trasporto pubblico, mette in allarme i portavoce comunali del Movimento Cinque Stelle: Samuele Stefanoni, Mara Turani, Carla Lotto e Danilo Toneguzzi di Pordenone, Giulia Fiorillo di Fontanafredda, Gianpaolo Biason, Paola de Anna di Cordenons e Fabio Veronese di Porcia.
Riteniamo sia quanto mai sospetto questo desiderio improvviso di liberarsi delle quote Atap – segnalano -. Un’intenzione bipartisan che non coinvolge soltanto chi governa, ma anche le opposizioni. Perchè vendere un’azienda che ha sempre rappresentato un salvadanaio per le casse comunali, producendo utili, e che comunque fornisce un servizio pubblico?
E il referendum del 2011 in cui il 95% dei votanti decise di abrogare la legge che permetteva la privatizzazione dei Servizi Pubblici a Rilevanza Economica i sindaci del pordenonese se lo sono dimenticati?”
La risposta proviene dalla recente aggiudicazione da parte della azienda consortile TPL Fvg Scarl, di cui fa parte Atap, dell’appalto per il servizio unico regionale dei trasporti pubblici per 10 anni e 2 miliardi di euro. Ciò ha reso sicuramente più appetibile le quote in vendita: per il solo Comune di Pordenone si parla di circa 27 milioni di euro. L’intenzione di vendita era stata ventilata ancora un paio d’anni fa dal segretario comunale pordenonese Primo Perosa. “In base alla normativa – aveva detto Perosa durante la commissione consiliare a riguardo – dopo la gara è evidente che dovremo uscire da Atap”.
“Siamo assolutamente contrari a questo tipo di operazione che potrebbe dar luogo all’ingresso di privati nella gestione dei servizi pubblici e a speculazioni a danni dell’utenza, come si è già visto in mille altre occasioni. Al contrario – proseguono – siamo per il mantenimento delle quote da parte dei Comuni, investendo i proventi a favore del servizio pubblico”.
Le idee su questo fronte non mancano: la prima, investire in mezzi che rispondano ai principi della sostenibilità, che non inquinino e siano a basso impatto ambientale, inoltre, propongono l’aumento della frequenza del servizio con conseguente assunzione di nuovo personale, la terza idea è di rendere gratuito il trasporto pubblico locale per le fasce più deboli.
A proposito, interviene l’europarlamentare M5S Marco Zullo: “Ho appena concluso il tour regionale per spiegare e promuovere il progetto Cinque Stelle di trasporto pubblico gratuito e di quanto possa essere conveniente alla collettività, all’ambiente e alle casse pubbliche. E’ impensabile compiere un percorso inverso, nel quale i Comuni delegano a chissà chi questo servizio senza alcuna garanzia sulla qualità che andrà a proporre”.