You are currently viewing FIERA DI PORDENONE: UNA MUCCA SENZA PIU’ LATTE

FIERA DI PORDENONE: UNA MUCCA SENZA PIU’ LATTE

  • Articolo pubblicato:30 Novembre 2016

C’era una volta una mucca da mungere, era Pordenone Fiere S.p.a., i cui principali azionisti sono:

Comune di Pordenone 43,49%
Provincia di Pordenone 12,12%
Provincia di UD 27,00%
Cassa di Risparmio del Friuli VG 9,23%
Camera di Commercio di PN 8,69%

Tra i 4 e i 5 milioni di Euro di Fatturato annuo.

Il Sig. Piccinetti è nel CDA dell’Ente Fieristico Pordenonese dal 2013 ed è considerato uomo di punta dell’Ente stesso, tanto da acquisirne la rappresentanza legale nel 2015.

Con quali risultati?

Bilancio 2013: perdite per Euro 1.081.601,00
Bilancio 2014: utili per Euro 112.006,00
Bilancio 2015: Perdite per Euro 830.070,00

Complessivamente nel triennio 2013-2015 si registra una perdita di Euro 1.799.665,00.
Quasi due milioni di Euro di perdite a bilancio e due milioni e mezzo di Euro di debiti verso banche e fornitori.

Cifre implacabili, che dovrebbero inchiodare il management di questa partecipata.

Purtroppo non è tutto qui.

Nei giorni tra il 25 e 26 novembre 2016, si è svolta presso la Fiera di Roma “L’IRAN COUNTRY PRESENTATION”, in pratica la Fiera dell’Iran.

Cosa c’entra questo con Pordenone Fiere S.p.a.?

Piccinetti è anche Amministratore Unico della Fiera di ROMA S.r.l., (per inciso: è in concordato preventivo e si parla di una perdita di circa 200 milioni di euro).

Inoltre, il Movimento 5 Stelle vuole sapere se i frequenti viaggi in Iran del Sig. Piccinetti, indispensabili per organizzare l’esposizione di questo paese a Roma, siano stati messi a rimborso alla Fiera di Pordenone.

Qualora ciò venisse accertato sarebbe evidente il conflitto di interessi in capo a Piccinetti.

Il Movimento 5 Stelle, contrario ai doppi o plurimi incarichi pubblici, chiede al Sindaco di Pordenone l’immediata rimozione dall’incarico del Sig. Piccinetti, affinchè Pordenone Fiere S.p.a. e qualsiasi altra azienda partecipata dal Comune vengano gestite con trasparenza e buon senso e non continuino ad essere l’ammortizzatore sociale di una classe politica o para-politica parassitaria.